La ricerca comparativa oggi: dai sistemi educativi formali alla galassia del non-formale e dell’informale

Autori

  • Nicola Silvio Barbieri Università degli Studi di Modena-Reggio Emilia

DOI:

https://doi.org/10.15160/2038-1034/1016

Abstract

Nella galassia della storia dell’educazione, parte sempre più importante della sto­ria della pedagogia, l’educazione comparata è un settore trainante, spe­cialmente nel mondo anglosassone: la ricerca comparata si è spesso intrec­ciata con la storia delle culture, degli Stati nazionali, dei sistemi scolastici ed edu­cativi, dell’immaginario. L’educazione comparata ha scelto come terreno di esplorazione i sistemi scola­stici nazionali, ma educazione e istru­zione oggi sono un oggetto com­plesso, declinato sia come apprendimenti formali, sia come non formali, prove­nienti da agenzie educative parallele rispetto alla scuola, o anche informali, per esempio dall’universo dei mezzi di comunicazione di massa. Così opportuno focalizzare l’attenzione anche e soprattutto sugli aspetti dell’educazione non-formale. Avendo già avuto modo in altre occasioni di delineare la natura dell’educazione comparata questo intervento pre­senta tre casi di educazione non-formale, in cui ricerca storico-educativa e ricerca compa­rata hanno dato o possono dare frutti: il lupettismo (metodologia educativa dello scau­tismo per bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni) in Italia e in Spagna, il con­fronto tra due associa­zioni scout laiche (una italiana e una spagnola) e la im­plementazione di istituzioni educative per l’infanzia in difficoltà in Italia e in Ecuador. In questi casi, non si tratta tanto di approfon­dire la ricerca, di fatto, ancora agli albori, quanto di definire il reale oggetto di comparazione.

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Pubblicato

26-09-2022