3D digital microscopy and taphonomy: two examples from Palaeolithic sites (Grotta dei Santi – Grosseto and Grotta Paglicci - Foggia)
DOI:
https://doi.org/10.15160/1824-2707/1311Abstract
Summary - The Research Unit of Prehistoric Ecology of the University of Siena is testing the potentiality of a digital microscope that captures 3D images of the bone surface. The aim of this research is to develop new methods for understanding the origin of different bone modifications (e.g. scores, punctures, cut marks, chemical corrosion) using morphometry. It allows to find diagnostic criteria that can be processed through statistics, avoiding the exclusive use of subjective observations. In this paper different bone modifications have been analysed: cut marks produced during butchery experiments, modern tooth marks and striae located on macromammal remains coming from two Palaeolithic sites: Grotta dei Santi (GR) and Grotta Paglicci (FG). The aim is to compare bone modifications of different origin and to test the method on archaeological samples, in order to understand how this can be employed to better interpret the taphonomic evidences in future works.
Riassunto - La microscopia digitale 3D applicata alle indagini tafonomiche: l'esempio di due siti paleolitici (Grotta dei Santi – Grosseto e Grotta Paglicci - Foggia)
L'Unità di Ricerca di Ecologia Preistorica dell'Università di Siena sta portando avanti un ampio studio volto alla realizzazione di nuove metodologie di analisi tafonomiche, condotte attraverso l'utilizzo della microscopia digitale 3D. Le modificazioni sulle superfici ossee (scores, punctures, cut marks, alterazioni chimiche) possono essere infatti analizzate da un punto di vista morfometrico permettendo l'individuazione di caratteri diagnostici che possono essere elaborati statisticamente, evitando l'esclusivo utilizzo di osservazioni soggettive. In questo contributo vengono presentati alcuni dati riguardanti strie di macellazione ottenute in prove sperimentali, strie provocate da carnivori moderni e tracce rilevate su resti di macromammiferi provenienti da due siti paleolitici: la Grotta dei Santi (Grosseto) e Grotta Paglicci (Foggia). Lo scopo è quello di mettere a confronto tracce lasciate da diversi agenti e capire, testando il metodo su campioni archeologici, verso quale direzione possa essere sviluppato questo tipo di ricerca in modo da favorire in futuro una migliore interpretazione di alcune evidenze tafonomiche.