Editoriale 2018
Viene pubblicato questo numero degli Annali del Dipartimento Studi Umanistici – sezione Lettere – (AOFL, 2018) con alcuni piccoli cambiamenti per ciò che attiene il suo organigramma e la sua struttura. In primo luogo la mia successione alla guida della rivista, dopo l’infaticabile direzione della collega Angela Andrisano. A lei sento di esprimere, a nome personale, ma sicura di interpretare il pensiero di tutta la redazione, il mio grazie per tale eredità, ma soprattutto per la passione con la quale dal 2011 ha diretto questa pubblicazione, contribuendo a renderla un agevole strumento di confronto e di riflessioni allargato a più punti di vista ed a più saperi disciplinari. Io stessa, per sua convinta volontà, entravo nel comitato di redazione in quell’anno, inaugurando la sezione ‘Arte’ della quale continuerò ad avere una responsabilità.
Non solo per i tempi tecnici legati alla nuova conduzione, queste pagine escono come numero unico 2018. È stata una scelta del comitato di redazione, meditata e discussa, in ragione di una semestralità che in tale passaggio si era assottigliata. La reperibilità dei contributi, unitamente alla qualità e alla originalità di essi, ci è sembrata una prerogativa da non disperdere in una fase di transizione. Il comitato di redazione presenta anch’esso qualche modifica: vi entra a farne parte la collega Giulia Giorgi che affianca il precedente ingresso di Domenico Giuseppe Lipani subentrato ad Angela Andrisano nella cura della sezione ‘Teatro’. In realtà le sezioni, che non verranno più ad identificarsi nominalmente in gerenza con la figura del responsabile, continuano ad essere l’anima della rivista, ovvero il taglio multiforme che la caratterizza. Sono state inoltre accorpate per affinità disciplinari: Arte/Cultura Visuale, Letteratura/Linguistica, Teatro/Cinema. Ciò al fine di proporre all’interno di ciascuna possibili trasversalità, in linea con quel processo di revisione culturale che ha portato, ormai da più di qualche decennio, a riconsiderare il monolitico blocco delle settorialità, quasi dissolvendolo nella ramificazione che chiamiamo scienze umanistiche, ma anche sociali. Una scelta dunque che ci è sembrata un arricchimento ed un potenziale espressivo.
Piccoli cambiamenti dicevo in apertura, perché nella sostanza il nostro journal non muta.
Manterrà la caratteristica di rivista scientifica con contributi sottoposti a valutazione di peer review nazionali ed internazionali, il che contribuisce a garantire la validità delle ricerche pubblicate.
Ada Patrizia Fiorillo