L’orientamento tra pratiche di adattamento e percezione dei processi di esclusione sociale

Autori

  • Sergio Tramma

DOI:

https://doi.org/10.15160/2038-1034/2961

Parole chiave:

storie individuali e collettive, condizionamenti sociali, appartenenze di classe, coscienza critica, meritocrazia

Abstract

RiassuntoLe pratiche di orientamento, in particolare quelle dedicate alla formazione formale, si collocano in momenti della vita dei soggetti in cui molte delle loro potenzialità non hanno opportunità di esprimersi a causa dei condizionamenti sociali che hanno influenzato le loro storie individuali e familiari. Di tale criticità devono farsi carico quelle politiche di orientamento che, rifuggendo le immaginifiche dichiarazioni di principio, vogliono evitare di produrre prassi adattive e di adeguamento convinto delle persone ai limiti posti loro dalle contingenze economiche e sociali. Ispirandosi alle riflessioni di Didier Eribon e alla Scuola di Barbiana, emerge la necessità che qualsiasi intenzione d'orientamento, che muova da culture democratiche e progressiste con lo scopo di fornire ai soggetti strumenti per “conoscere e scegliere”, non possa fare a meno di confrontarsi con l’appartenenza economica e sociale e operare affinché il soggetto acquisisca consapevolezza e pensi diversamente sé stesso e la propria storia.

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Pubblicato

28-10-2024

Fascicolo

Sezione

I PARTE – Bisogni e pratiche di orientamento nei corsi di vita della contemporaneità