Sulla diseducazione: note terminologiche per una lettura inattuale
DOI:
https://doi.org/10.15160/2038-1034/3061Parole chiave:
diseducazione, scuola, deformazione, Bildung, Eduard SprangerAbstract
Riassunto – Osservando pedagogicamente la contemporaneità, emerge “una diseducazione morale e civile” diffusa, dalle molte cause, che si esplica in un’eterogeneità di forme all’apparenza distanti, ma in realtà parte di una stessa fenomenologia complessa. Evidenziantesi in connessione ai luoghi della scuola, della comunicazione e della politica, la diseducazione sembra racchiudere in se stessa, nelle maglie morfologiche della parola, la propria chiave conoscitivo-interpretativa: non disgiungibile dall’educazione, essa descrive il processo e il risultato di un “educare male”, inserendosi nella lingua italiana sul finire dell’Ottocento, all’atto di inizio della scuola statale. A partire da qui, l’articolo esplora i significati della parola diseducazione e di equivalenti stranieri tra differenze e continuità, per poi proporre, nell’ultima parte, la possibilità di rileggere il concetto a partire dal tedesco Verbildung e dalla tesi di Eduard Spranger degli “effetti collaterali” dell’educazione.
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