La radio a scuola: da Eiar alla webradio in tempo di Covid. Dalla propaganda ad occasione di formazione comunitaria
DOI:
https://doi.org/10.15160/2038-1034/2330Parole chiave:
Radio, Eiar, Ente radio rurale, webradio, storia dei mediaAbstract
I primi esperimenti di formazione a distanza riguardarono la radio italiana dal 1933, quando Benito Mussolini espresse la necessità che ogni borgo avesse la propria radio; soprattutto ogni scuola italiana doveva avere il proprio “punto di ascolto”. Dal 1934, l’Ente radio rurale avviò le sue trasmissioni per la scuola, intrise di cultura fascista e propaganda. La radio non ebbe un ruolo soltanto nel contesto del fascismo, ma anche nel più ampio ambito della storia sociale dell’educazione del nostro Paese. Negli anni Settanta molte “radio libere” nacquero come strumento di impegno o libera espressione giovanile. Nell’ultimo decennio, web-radio sono nate anche all’interno del contesto scolastico, individuate come strumento a supporto della formazione. La recente situazione di emergenza sanitaria ha visto costruire esperienze di web-radio all’interno di alcune scuole secondarie, a supporto della Didattica a Distanza.