<i>Magiciens de la terre</i> (1989): metodo e criteri della «prima esposizione globale di arte contemporanea
DOI:
https://doi.org/10.15160/1826-803X/3067Parole chiave:
Magiciens de la Terre, Nuovo internazionalismo, Arte globale, Arte indigena, ModernismoAbstract
Magiciens de la Terre, promossa dal Centre Pompidou nella primavera del 1989 e presentata dal suo curatore Jean-Hubert Martin come la “prima mostra globale di arte contemporanea”, resta un episodio controverso nella storia del processo di globalizzazione dell’arte. Collocata nella transizione da un vecchio a un “nuovo internazionalismo”, la mostra fu immediatamente oggetto di accese polemiche, molte delle quali si concentrarono sui criteri e i metodi adottati dal curatore per la selezione dell’arte non occidentale. Il seguente articolo propone un’analisi di questi criteri, basandosi, da un lato, sui testi redatti da Martin per la presentazione del suo progetto e, dall’altro, sui testi prodotti dai critici all’epoca dell’inaugurazione della mostra.