Io sono un corpo. Politiche e pedagogie della maschilità
DOI:
https://doi.org/10.15160/2038-1034/12263Parole chiave:
patriarcato, gerarchia, omosocialità, competizione, formazioneAbstract
Studiare il maschile significa leggerlo all’interno della categoria di patriarcato, analizzandolo secondo gli assi della sua gerarchizzazione interna, dell’omosocialità e dell’ingiunzione alla competizione inter-genere. Tali vere e proprie politiche della maschilità occidentale si danno in stretta relazione col corpo maschile, definito proprio attraverso una precisa ideologia dell’attività sportiva e una puntigliosa normazione valoriale dell’attività sessuale. Così descritto, il maschile si mostra non come puro effetto di un dettato biologico e anatomico (sex), né come mero esito di una costruzione/costrizione socioculturale (gender), aprendo spazi alla possibilità di validazione futura dell’ipotesi – qui suggerita – che il maschile si dia socialmente come prodotto di un complesso sistema educativo (formale, non formale, informale) che viene sì incorporato dai singoli uomini, ma che può essere oggetto di una critica pedagogica collettiva.