Limiti e vantaggi della convergenza di immagini del bambino. Il superiore interesse del minore ad essere visto ‘diversamente’ da insegnanti e genitori
DOI:
https://doi.org/10.15160/2038-1034/1923Parole chiave:
relazioni scuola famiglia, convergenza, immagine del bambino, coinvolgimento dei genitori, superiore interesse del minoreAbstract
Il contributo affronta il tema della relazione fra scuola dell’infanzia e famiglie in termini di partecipazione, ascolto e confronto, essenziali per garantire un contesto equilibrato per lo sviluppo del bambino. Lo scambio continuo e reciproco tra i diversi contesti nei quali i bambini crescono può essere ritenuto fra i fattori di qualità dei servizi educativi, pertanto è fondamentale, nel superiore interesse del minore, che gli educatori maturino consapevolezza del legame fra benessere del bambino e convergenza degli adulti di riferimento. Ma la convergenza è un imperativo? Ed è sempre vantaggiosa? Oppure una certa dose di divergenza può operare nell’interesse del minore? Accanto allo sforzo per riconoscere finalità comuni e riferimenti condivisi è possibile elaborare immagini diverse dell’infanzia e dei singoli bambini. Anche perché spesso insegnanti e genitori hanno una rappresentazione differente delle competenze dei bambini, in termini ad esempio di autonomie acquisite. Si pongono perciò molti interrogativi cruciali nell’ottica della togetherness educativa: la non convergenza può essere fonte di modificabilità e di trasformazione? Una dissonanza di sguardi può a volte essere nel segno del superiore interesse del minore più di un appiattimento su una sola immagine di chi è, o può essere, quel bambino? I genitori sono maggiormente sostenuti se si accetta la loro visione del bambino o se vengono aiutati in modo opportuno a vedere il figlio con uno sguardo diverso?