Archeologia della ricerca e archeologia della tutela: Ranuccio Bianchi Bandinelli e Massimo Pallottino tra DC e PCI
Pubblicato 21-10-2022
Parole chiave
- Archeologia pubblica,
- Commissioni per il Patrimonio,
- Ranuccio Bianchi Bandinelli,
- Massimo Pallottino,
- Politica italiana contemporanea
Abstract
Il ruolo positivo degli archeologi rappresenta uno dei tanti aspetti del rapporto tra archeologia e politica. Analizzando i processi giuridici e i più ampi dibattiti culturali che portarono alle riforme delle commissioni per la tutela del patrimonio, dei piani urbanistici e delle soprintendenze, è possibile delineare un complesso dibattito tra le diverse branche dell'archeologia. Figure archeologiche critiche, come Ranuccio Bianchi Bandinelli e Massimo Pallottino, arrivarono a rappresentare e sostenere le nuove identità politiche dell'Italia della prima repubblica. All'interno di un determinato arco temporale (1945-1970), il presente lavoro segue gli sviluppi concreti delle tendenze interventiste dell'archeologia, motivate dal comune desiderio di istituire un apparato giuridico a tutela del patrimonio culturale e del lavoro archeologico, ma sostenute da visioni politiche diverse e opposte.